martedì 17 gennaio 2012

Sub Kick

Yamaha Subkick Christian Meyer Elio e le Storie Tese
La cassa di Christian Meyer con lo Yamaha SKRM-100
Con il termine Sub Kick si identifica un particolare microfono che utilizza uno speaker al posto di una capsula tradizionale. Le prestazioni di questo insolito sistema possono essere utili, ad esempio, per la ripresa della cassa o del basso.


Già nel lontano 1966 Paul McCartney registrò il basso di Paperback Writer riprendendo l'ampli con uno speaker usato al posto di un microfono; da allora questa tecnica è rimasta confinata al "fai da te" creativo di fonici e musicisti in vena di sperimentazioni finchè, una decina d'anni fa, Yamaha ha commercializzato il SKRM-100 (Sub Kick Russ Miller).


Speaker e microfoni sono entrambi "trasduttori": il primo converte energia elettrica in energia acustica, il secondo fa il contrario. I comuni altoparlanti e i microfoni dinamici funzionano secondo il medesimo principio della bobina mobile, è quindi possibile invertirne la funzione semplicemente collegandoli al contrario: una cuffia collegata nel canale d'ingresso di un mixer funziona a tutti gli effetti come un microfono.

Yamaha Sub Kick
Il Sub Kick Yamaha SKRM-100 visto da dentro
L'effettiva utilità del subkick è da anni oggetto di controverse e animate discussioni fra fonici e musicisti. Ovviamente ognuno ha i suoi gusti e quelli non si discutono ma... dopo aver sentito e letto enormi "castronerie" in merito, vorrei riportare ai lettori di questo blog le mie personalissime considerazioni, derivate dall'esperienza diretta in quattro tour diversi con il Sub Kick Yamaha e anche con un modello prodotto artigianalmente.

1) Il cono ha un'inerzia molto più alta di una capsula microfonica, quindi manca completamente la parte alta e in particolare l'attacco della cassa; impossibile quindi usarlo da solo, va sempre abbinato ad un secondo microfono.
2) Proprio in questa maggiore inerzia sta la prima chiave d'uso del Sub Kick, poco sensibile ai suoni di debole intensità e soprattutto alle frequenze medio-alte (quelle alte sono completamente assenti).
3) Il fatto che si usi in abbinamento ad un secondo microfono (normalmente posizionato all'interno, quindi NON allineato fisicamente) rende necessario un allineamento accurato tramite delay (sul mic interno), tipicamente poco meno di 2 ms (ma dipende anche dall'eventuale equalizzazione applicata ai due canali, visto che questa modifica la risposta in fase del segnale).

subkick DIY
Sub Kick artigianale con cono Yamaha NS-10
4) L'allineamento tramite delay è ben diverso dall'allineamento fisico, in questo caso il principale vantaggio sta nel fatto che i due microfoni si sommano perfettamente sulla ripresa della cassa, mentre si trovano "fuori fase" sul ritorno del PA e su altre fonti che generano basse frequenze a volume elevato sul palco (side, ampli del basso ecc.).
5) Spesso il doppio microfono sulla cassa non viene usato per fare "un" bel suono, ma per poter agevolmente adeguare il timbro alle necessità di diversi brani... e in questo il sub kick funziona meglio del consueto abbinamento dinamico/condensatore.

6) Essendo estremamente limitato in frequenza, il sub kick è più "gestibile" di altri microfoni per riprodurre la parte bassa di una cassa minimizzando l'uso di gate.

7) Assolutamente falsa la leggenda metropolitana che il Sub Kick abbia una risposta in frequenza più estesa verso il basso di altri microfoni, come è assolutamente falso che per riprendere le basse frequenze siano necessari diaframmi grandi (checchè ne dica Russ Miller nel video pubblicitario, sbugiardato dalle stesse caratteristiche tecniche rilasciate da Yamaha...).

Che altro dire? Il subkick uno strumento molto particolare, può essere utile o anche no, come tutti i componenti della catena audio va visto e valutato nel contesto e, soprattutto, va saputo usare. Per ottenere risultati apprezzabili è di fondamentale importanza aver dimestichezza con i concetti base di acustica ed elettroacustica relativa a polarità, fase e somma dei segnali.

video con esempi d'uso Yamaha Sub Kick
autocostruzione sub kick
Billy Cobham Torino Jazz Festival 2012

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